Gruppo E: SETTECAMINI - CASE ROSSE - CASALE CALETTO - CASALE CAVALLARI - SALONE

In epoca medievale la località veniva chiamata "Campo dei Sette Fratelli" o anche "Forno dei Septe Fratri" sulla base della storia di Santa Sinforosa e dei suoi sette figli. Più tardi la località si indicò con il nome di "Forno" o "Osteria del Forno", dall'edificio di destra; e con "Forno Casale" o "Casale del Forno" la tenuta che si estendeva a sinistra, quella che nel Medioevo era intitolata ai Sette Fratelli, fra l'altro, tutti martirizzati durante l'impero di Adriano.
Il nome Settecamini, sembra più giustamente derivare dal numero di quei fratelli che non dal numero
dei camini del Casale di destra. Il Casale di Settecamini è dunque quello (ex Osteria del Forno)
con lo stemma dei Cesi di Acquasparta sul portale, che ne furono proprietari fino alla fine del 1500.
Di fronte, è invece il Casale della Tenuta del campo dei Sette Fratelli (o Forno dei Sette Fratelli) proprietà dei principi di Torlonia. Furono proprio loro a vendere al Comune il terreno per la costruzione della borgata Settecamini, nel 1915, nel programma di bonifica e risanamento dell'Agro Romano.
Settecamini è ricca di reperti archeologici preziosi.

Si tratta di un'area densamente popolata racchiusa da viale del Tecnopolo e un tratto di via della Tenuta del Cavaliere. I nomi delle sue vie si rifanno a Comuni abruzzesi e molisani. Comprende la parrocchia S. Alessio.


un tracciato arcaico-repubblicano incassato nel banco tufaceo che metteva in comunicazione il sito
de La Rustica con l'Aniene. La strada, con un cunicolo di drenaggio a essa parallelo, è visibile, tagliata dall'Autostrada Roma-LAquila, nell'area di servizio Q8 - La Rustica nord. Da via Mirtillo sono infine raggiungibili antiche latomie di tufo poste sulla riva sinistra dell'Aniene.
Nei pressi di Salone, a poca distanza dall'Aniene, sulla via Collatina, ha origine l'acquedotto Vergine.
Al chilometro 10,5 della Collatina, ci sono ancora una torre medioevale a guardia delle sorgenti
e un palazzetto rinascimentale che fu fatto costruire dal cardinal Trivulzio nel 1525. C Concorsero
ad affrescarlo con grande eleganza artisti toscani, come Baldassarre Peruzzi. Salone, prima villa dell'Agro romano, fu concepito come diporto per la caccia in una zona sulla destra del fiume Aniene, particolarmente ricca di selvaggina. Ma fu una residenza poco fortunata, perché nel 1527, appena
due anni dopo, subì il saccheggio dei Lanzicanecchi e decadde a casale rustico.
Se qualcuno dovesse vantare dei diritti su una o più immagini, lo comunichi attraverso l'area contatti.


... un territorio dalla forte identità, ricco di risorse e sempre pronto ad accogliere nuovi stimoli culturali, economici, ambientali e sociali.


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